GENERAZIONE Z, ABITARE I SOCIAL TRA RISCHI E OPPORTUNITÀ
Incontro dibattito del Prof. Francesco Pira con gli studenti delle superiori elbane
promosso dal Lions Club I. d’Elba
L’ ultimo libro-ricerca del Prof. Francesco Pira, associato di sociologia dei processi culturali e comunicativi dell’Università di Messina: “Figli delle App, le nuove generazioni digital-popolari e social-dipendenti” (Franco Angeli Editore- Collana di sociologia), che fotografa il delicato momento educativo e la fragilità dei pre-adolescenti e degli adolescenti, è stato l’argomento conduttore di un meeting di Pira con i soci del Lions Club Isola d’Elba, tenutosi a Portoferraio nella sera di venerdì 12 novembre e che ha preceduto due successivi incontri con gli studenti elbani delle classi seconde dell’ITC Cerboni e delle terze dell’ISIS Foresi svoltisi nelle rispettive Aule Magne nella successiva mattina di sabato 13.
“È un momento di forte emergenza educativa – ha sottolineato il Presidente dei lions elbani Ciro Satto nel presentare al Club il relatore – e il nostro impegno è quello di mettere a disposizione dei nostri studenti un esperto che ha studiato le dinamiche legate all’uso non consapevole delle nuove tecnologie”.
Il Prof. Pira, anch’egli lion, membro del Lions Club di Agrigento Valle dei Templi e Officer Distrettuale, adattando il suo intervento ad una platea di genitori, ha messo in evidenza i risultati della sua ricerca svolta su 1858 ragazzi delle medie e delle superiori nel periodo del lockdown: l’aumento del 300% del cyber bullismo, l’atteggiamento da adolescenti adottato da molti adulti nell’uso dei social, i suicidi di ragazzi causati dalle sfide sul web, videogiochi violenti vietati ai minorenni che tutti possono utilizzare, ragazzini picchiati a sangue perché sconfitti in una web-sfida, ragazze diventate anoressiche per emulazione, la tendenza ad isolarsi credendo che la connessione sia relazione, e tanti altri casi simili che, secondo Pira, non si possono risolvere con l’emanazione di leggi, ma forse meglio con un accompagnamento psicologico dei cyberbulli e dei cyberbullizzati e prestando attenzione al silenzio dei ragazzi.
Degli studenti dei due istituti, incontrati in due successivi momenti, il Prof. è riuscito a catturare l’attenzione in maniera continua esponendo loro con linguaggio sereno ed amichevole le problematiche dei social, ma soprattutto ponendo loro domande e suscitandone l’intervento nella discussione, che, come il relatore stesso ha affermato, gli ha fornito ulteriori nuovi elementi per lo studio della materia.
E così i ragazzi si sono trovati coinvolti a discutere sui tre termini definiti da Pira parole chiave: vetrinizzazione, iperconnessione, polarizzazione, sui metodi e risultati delle indagini della Polizia Postale Italiana, una delle più efficienti al mondo, sul fatto che chi commette atti di bullismo è perseguibile alla pari di chi li divulga sui social, sul cutting (una sorta di istigazione all’autolesionismo), sulle possibili ripercussioni, al momento della ricerca di assunzione in aziende, di immagini o video postate anche da lungo tempo sul web.
Ultimo consiglio del Prof. Pira agli studenti, ai quali sia capitato navigando sui social qualcosa di inconsueto o di strano: parlarne con un adulto che abbia le qualità della comprensione e della competenza.