Lions, Premio Letterario nel ricordo di Brandani e Barsotti
Il ricordo di due autorevoli storici personaggi, da molti anni ai vertici della dirigenza del Premio Letterario Brignetti: Alberto Brandani e Giorgio Barsotti recentemente scomparsi, si è riacceso quando all’inizio della cerimonia per la premiazione sono stati proiettati tratti di video che li ritraevano in alcuni dei loro ultimi interventi. La rievocazione ha generato una lunga e spontanea standing ovation scaturita dalla platea del Teatro Vigilanti di Portoferraio, dove la sera di sabato 3 settembre si è svolta la celebrazione per la conclusione della cinquantesima edizione del Premio.
Per la cronaca dell’evento vi rimandiamo ai servizi delle numerose testate giornalistiche presenti in sala; ci preme soltanto sottolineare la costante partecipazione del Lions Club Isola d’Elba a questo annuale appuntamento internazionale con la cultura con alcuni dei suoi soci presenti sia in giuria sia nel comitato promotore alla cui presidenza figura Roberto Marini.
Quest’anno inoltre il Lions Club ha stabilito di assegnare la Targa Lions, il più alto riconoscimento che il sodalizio elbano conferisce, ai sensi di un preciso regolamento, non più di una volta l’anno ad un cittadino che abbia avuto il merito di divulgare l’immagine dell’Isola d’Elba, alla memoria del Prof. Alberto Brandani, e per l’occasione è stato scelto proprio il palcoscenico del Premio Letterario sul quale il Presidente del Lions Club Francesco Andreani ha consegnato la Targa, fusione in bronzo opera dello scomparso lion Prof. Giancarlo Castelvecchi, nelle mani del figlio Giovanni Brandani.
A partire da questa edizione il Comitato Promotore ha inoltre stabilito l’attribuzione annuale, a margine della premiazione del Brignetti, di un riconoscimento denominato Targa Brandani da conferire al meritevole autore di un libro dedicato all’Elba. Per questa prima edizione l’incarico è stato assegnato al Lions Club Isola d’Elba il cui Presidente Andreani ha personalmente consegnato la Targa a Roberto Bianchin scrittore, insieme a Luca Colferai, del romanzo intitolato “I misteri di Porto Longone”, che ha preso spunto dalla emersione dal mare elbano delle nasse piene di uva, utilizzata dal viticoltore Antonio Arrighi per rielaborare un’antica tecnica di vinificazione greca ed i cui personaggi sono nostri noti concittadini.